LEGGENDE E CURIOSITÀ
IL MISTERO DELLE MUMMIE ALIENE

In Perù, a Nazca, sono stati scoperti alcuni corpi mummificati in ottimo stato di conservazione. Si tratta, per l'esattezza, di cinque reperti su cui sono state epletate analisi al radiocarbonio ed ulterioi indagini radiografiche e bio-chimiche.
Ricercatori dell'Università di San Pietroburgo hanno rilevato sconcertanti anomalie. In particolare, sulla base delle risultanze strumentali, le mummie di Nazca (così sono state battezzatte) risalirebbero a 1.700 anni fa. I corpi, inoltre, rivelano caratteristiche non umane: presentano un cranio allungato, mani con tre dita, occhi grandi e senza naso.
Il Ministero Della Cultura peruviano ha avviato un'indagine per crimine contro il patrimonio culturale, ritenendo che le mummie (riconducibli alla tradizione Paracas) siano state modificate ed adulterate a fini pseudo-scientifici e propagandistici.
Tuttavia, nel mese di Luglio 2017, in una conferenza celebrata a Lima, sono state rese pubbliche e divulgate le immagini di questi anomali esempari, unitamente agli esiti delle indagini espletate. Le relazioni sembrano non lasciare spazio a dubbi. Sembra trattarsi di reperti originali e (quì il dato clamoroso) di probabile origine non terrestre.
I medesimi ricercatori russi, rendendo pubbliche le immagini delle Tac, hanno dichiarato che si tratta di corpi più simili a rettili che ad esseri umani. Al momento sono in corso complessi esami del DNA, i quali potranno definitivamente chiarire e fugare ogni dubbio. Qualora i tests dovessero confermare l'originalità dei reperti e le anomalie riscontrate, la comunità scientifica dovrà prenderne atto e l'intera storia dell'umanità dovrà essere riscritta.
Il ritrovamento delle mummie di Nazca confermerebbe le tesi sostenute da alcuni studiosi, ovvero che il nostro pianeta, migliaia di anni fa, è stato visitato da civiltà extraterrestri che hanno accelerato il processo evolutivo ed impartito nozioni scientifiche ed architettoniche a livello diffuso. Di questo passaggio, restano tracce nella cultura Incas, Maya, Sumera, Cinese ed egiziana (molte sculture raffigurano esseri dalle sembianze aliene e testimoniano un contatto con extraterrestri).
Non resta che attendere i risultati definitivi dell'indagine genetica.
SOGNI PREMONITORI E PREMONIZIONI

Vi capita mai di sentire qualcosa che sta per succedere o di sognarlo? oppure di sentire che una cosa andrà per un verso piuttosto che per un altro.. vediamo di cosa si tratta..
SOGNI PREMONITORI:
A volte facciamo dei sogni premonitori , ovvero ci appare in sogno quello che succederà "domani".Accade, inoltre, che talvolta le immagini che popolano il nostro riposo ci informino sullo stato di salute o di malattia del nostro corpo e sembra proprio che ne sappiano più di noi.Jung chiamava i sogni premonitori , "i grandi sogni" per enfatizzare la loro caratteristica di porsi come vere e proprie premonizioni.Capaci di infrangere le barriere dello spazio e del tempo scaturiscono da quel sottosuolo comune a ogni individuo definito inconscio collettivo.I sogni premonitori sono eventi eccezionali in cui, attraverso il sonno, vengono contattate informazioni ed energie di natura archetipica (appartenenti cioè universalmente alla specie, al di là di ogni differenza di luoghi o di epoche).Il più comune è quello di sognare una persona a cui non si pensava da tempo e di ricevere il giorno dopo sue notizie.Così come è frequente in madri che hanno da poco partorito anticipare in sogno le possibili malattie dei figli.La psiche del sognatore, in occasione di questo tipo di sogni, viene in contatto con il "progetto" generale dell'inconscio collettivo, recuperandone le informazioni universali più utili non solo al sognatore e al suo sviluppo personale ma al contesto del gruppo di appartenenza.È come se, per un istante, il sognatore servisse da tramite tra la dimensione universale e quella individuale.Esiste una particolare categoria di sogni premonitori, i "sogni del corpo", che ci annunciano, ancor prima che noi si possa immaginarlo, malattie, guarigioni e trasformazioni corporee.Traggono origine dal nostro substrato corporeo e operano una specie di continuo check-up del nostro stato di salute psico-fisico.Nei sogni è quindi presente in forma di simboli e immagini quanto sta accadendo allo psicosoma.E se impariamo a dialogare con loro potremo ottenere preziosi suggerimenti ed informazioni.
PREMONIZIONI :
Pur trattandosi di un argomento "paranormale", diversi studi scientifici si sono addentrati in questo territorio ignoto, nel tentativo di provarne l'esistenza dal punto di vista empirico. E dai risultati emersi sembrerebbe proprio che premonizione e sesto senso non siano affatto fantascienza. Perlomeno secondo la specialista in neuroscienze Julia Mossbridge della Northwestern University, e gli altri ricercatori che l'hanno accompagnata in un peculiare studio pubblicato su Frontiers in Perception Science.
Il team ha individuato un sesto senso capace di avvertire gli eventi futuri, quindi legato, nel caso specifico, alla premonizione, in grado di preparare inconsciamente l'organismo al confronto con essi. L'origine di questo senso è ancora ignota ma ciò non toglie validità alla teoria, che è stata dimostrata prendendo in esame numerosi soggetti sottoposti a stimoli di vario genere. Poco prima dello stimolo i pazienti manifestavano variazioni nel battito cardiaco e nell'attività cerebrale, come consapevoli di quello che sarebbe accaduto di lì a breve. E questa ricerca non è la sola a confermare la veridicità delle teorie parascientifiche, anche gli studiosi del Coma Science Group dell'Università di Liegi sono giunti a conclusioni simili, scoprendo che il cervello umano è in grado di anticipare la percezione del mondo esterno.
Come premesso, la premonizione viene descritta come la capacità di percepire informazioni su eventi futuri prima che essi accadano mentre il dizionario del mistero di Paola Giovetti la definisce "precognizione che si presenta col carattere di avvertimento". La premonizione può manifestarsi in diverse modalità, per esempio attraverso i sogni premonitori, tramite visioni, sensazioni o segni ricorrenti. In tutto questo svolge un ruolo di primo piano il famoso sesto senso.
C'è chi sostiene appartenga a pochi eletti ma non credo affatto a questa tesi. E' molto più probabile, e lo confermano in molti, che esso appartenga a tutti gli esseri umani sebbene ci sia chi lo usa e chi no. Una mente molto razionale potrebbe tendenzialmente escluderlo, non riuscendo a trovare una spiegazione logica ma, in realtà, persino i razionali si affidano alle sensazioni intuitive, consapevoli o meno di farlo. Il problema è che spesso ne ignoriamo i segnali, i quali, è bene precisarlo, non appartengono necessariamente alla categoria "premonizione", ma anche alla chiaroveggenza, ovvero alla capacità di percepire visivamente cose non visibili naturalmente, e alla telepatia, la capacità di comunicare con il pensiero. E' pur vero però che la premonizione può combinare diverse facoltà extrasensoriali, comprese telepatia e chiaroveggenza.
DEJAVU
Vi è mai capitato di dire questa scena l'ho già vissuta.. ma perchè ci succede?

Le si chiede ad una persona che cosa gli evochi nella mente il nome la strega di Blair, questa subito ti dirà il film "The Blair Witch Project" che nel 1999 ha fatto il record di incassi cinematografici.
Ma dietro il film più o meno reale, si cela una leggenda che a partire dal Febbraio 1785 segue e terrorizza gli abitanti del paesino di Blair in America. Proprio in quella data molti bambini denunciano ai genitori che la signora Elly Kedward, donna irlandese, li obbligava ad andare nella propria abitazione dove prelevava loro dei campioni di sangue. Per questi motivi la donna venne immediatamente bandita e cacciata dal villaggio per stregoneria. Durante l'inverno successivo, molto rigido, tutti gli abitanti del villaggio diedero la donna per morta. Nel 1786 dopo appena un anno, gli accusatori della donna e molti bambini presenti nel villaggio, scomparvero misteriosamente senza lasciare traccia. Temendo la maledizione di Elly tutti gli abitanti fuggono dal villaggio promettendo di non ritornarci.
Così dove una volta sorgeva il villaggio di Blair viene fondato, nel 1824, un nuovo villaggio: Burkittsville . Ma la scia di sangue non termina, anzi.... Nell'agosto 1825 molti popolani vedono una ragazza del posto Treacle Eileen trascinata nel torrente da una figura femminile. Il torrente non era molto profondo, circa un metro e venti, ma nonostante ciò il corpo della ragazza non fu mai ritrovato. Inoltre furono ritrovati sia nel fiume che nel bosco, per oltre tredici anni, strane figure di forma umana composte da legnetti intrecciati tra loro. Nel Marzo del 1886 un'altra fanciulla di nome Robin di soli otto anni sparisce misteriosamente, subito partono le squadre dei soccorritori, ma dopo un giorno la bambina ritorna a casa da sola e sono proprio i soccorritori della prima squadra che scompaiono nella foresta. La bambina racconta di essere stata avvicinata da un'anziana signora la quale l' ha accompagnata in una casa nella foresta e costretta a stare nello scantinato fino al suo ritorno.
Tutto rimase tranquillo fino al Novembre del 1940 quando per circa otto mesi scomparvero dal villaggio ben otto bambini. Il 25 Maggio 1941 Rustin Parr un eremita che viveva nei boschi va nel mercato di Burkittsville e urla alla folla dicendo: "sono finalmente giunto al termine". La polizia subito non capì che cosa intendeva dire l'uomo con quella frase, ma subito dopo lui stesso confessò di sua spontanea volontà di aver brutalmente ucciso, seguendo dei rituali magici, sette degli otto bambini da lui rapiti, e di aver lasciato libero l' ottavo Kyle Brody. La polizia accorsa nei boschi, andò nella casa di Rustin, e nella cantina trovò sette bare segnate da altrettante pile di sassi. Gli inquirenti quando interrogarono Rustin chiedendogli cosa l'aveva spinto a fare una cosa del genere si sentirono descrivere questa bizzarra storia: Rustin affermò che fu costretto a compiere quegli omicidi dalla voce, la quale diventava nella sua testa ogni giorno sempre più forte e convincente, di una vecchia signora il quale spirito vagava per la foresta. Questa voce seguiva Rustin giorno e notte indicandogli chi e come uccidere. Nella mattina del 25 Maggio, la donna che lo aveva posseduto mentalmente tutti quei mesi gli comparì davanti dicendogli che il suo lavoro era terminato e che doveva andare nel villaggio e raccontare a tutti ciò che aveva fatto.
Parr Rustin fu condannato a morte per strage e subito giustiziato nel Novembre 1941. Kyle Brody unico bambino sopravvissuto, il quale dovette assistere all'uccisione degli altri sette, non si è mai ripreso dallo choc e per questo fu ricoverato in una clinica psichiatrica dove morì, probabilmente suicidatosi, nel 1971.
Doppelganger

Il "Doppelganger" è uno strano fenomeno che si presenta in maniera alquanto sporadica: determinate persone sono capaci di "sdoppiarsi" sia in maniera volontaria che inconscia. Chi osserva ha modo di vedere una sorta di "copia eterea" del soggetto in questione. Un fantasma che agisce in maniera indipendente dal suo corpo.
Doppelganger di Emilie Sagèe
Quel giorno del 1845 era vacanza nella scuola di Neuwelcke, un collegio per le figlie della nobiltà locale della Lettonia, regione (oggi nazione) che si affaccia sulle rive del Mar Baltico. Alcune delle ragazze si stavano preparando per partecipare ad una festa, e la signorina Emilie Sagée, un'insegnante di francese molto amata che da poco era entrata a far parte del corpo insegnante, aiutava una delle studentesse più giovani che, al colmo dell'eccitazione, non riusciva ad entrare nell'abito.
Quando Antonie Von Wrangler, questo il nome della ragazza, si voltò per scrutare la sua immagine allo specchio appeso alla parete dietro di loro, fu sbalordita di vedervi riflessa non solo l'immagine della signorina Sagée ma anche il suo doppio. L'una e l'altra disponevano con cura le pieghe del vestito. Pare che Antonie sia stata colta da un improvviso svenimento. Eppure quella vista non sarebbe dovuta essere così sorprendente. Per settimane le allieve avevano intessuto ogni sorta di congetture su Emilie Sagée. L'insegnante era una donna attraente, una persona gradevole e rispettata, ma le ragazze sentivano che c'era in lei qualcosa di strano: a volte sembrava che la signorina Sagée avesse la facoltà di trovarsi contemporaneamente in due luoghi diversi. Se una ragazza la vedeva per esempio nel vestibolo, spesso si scopriva che qualcun altro l'aveva vista da tutt'altra parte nello stesso momento.
Un giorno, tredici ragazze si trovavano in un'aula con lei quando il suo doppio, o Doppelganger, come chiamano in Germania queste entità, apparve dietro di lei e cominciò a seguire il movimento della sua mano che scriveva qualcosa alla lavagna. Non molto tempo prima di quando Antonie Von Wrangler aveva scorto il doppio nello specchio, altre studentesse e alcune cameriere lo avevano visto sostare accanto alla signorina Sagée durante l'ora di pranzo.
Ovviamente il riprodursi di questo fenomeno, testimoniato da così ampi gruppi di persone, diffondeva tra tutti un senso di sconcerto, ma l'evento più eclatante doveva ancora accadere. In un caldo giorno d'estate del 1846 le quarantadue allieve della scuola erano riunite attorno ad un tavolo in una grande stanza che dava sul giardino e facevano esercizi di ricamo sotto l'occhio vigile di un'insegnante.
Attraverso le quattro porte spalancate il gruppo aveva una chiara visione della signorina Sagée che coglieva fiori nel giardino. Ad un certo punto l'insegnante addetta alla sorveglianza si allontanò un momento dalla stanza, e la sua sedia fu occupata immediatamente da Emilie Sagée. Contemporaneamente, tuttavia, le stupitissime ragazze continuavano a vedere la donna nel giardino, benché i suoi gesti sembrassero essersi fatti più languidi.
Volendo vederci chiaro, due delle alunne più audaci tentarono di toccare la sagoma seduta sulla sedia, ma le loro mani incontrarono una minima resistenza. Una delle ragazze osò portarsi di fronte alla sedia dell'insegnante e fece qualche passo avanti in modo da attraversare in parte l'apparizione, dalla quale non venne tuttavia né un cenno né una parola. Poco dopo l'immagine cominciò ad impallidire sino a svanire completamente, mentre nel giardino Emilie Sagée riacquistava la consueta vivacità.
Alcune delle ragazze le chiesero più tardi che cosa ricordasse dell'accaduto. La donna rispose solo che dal giardino aveva visto l'altra insegnante uscire dalla stanza, e aveva desiderato di essere al suo posto per evitare che le ragazze, lasciate sole, combinassero qualche guaio.
Una situazione così singolare, di una donna notoriamente perseguitata da un doppio a lei invisibile, può essere facilmente messa in dubbio per vari motivi. La storia di Emilie Sagée è giunta fino a noi da una delle sue allieve, Julie Von Guldenstubbe, che all'epoca dei fatti aveva solo tredici anni, non certo l'età più affidabile dal punto di vista della chiarezza e della precisione. E il fatto che tutte e quarantadue le allieve fossero unanimi nel descrivere ciò che avevano osservato rende la cosa certamente sospetta.
Le testimonianze oculari di un singolo evento variano abitualmente almeno nei particolari. Le allieve potrebbero benissimo essere state vittime di un'allucinazione isterica, in cui le chiacchiere e la suggestione, apertamente condivise, si sarebbero trasformate in un'inalienabile certezza.
Eppure questa storia non è affatto unica nel suo genere, benché certamente sia una tra le più famose. I fantasmi dei vivi, i doppi o sosia, come erano chiamati nell'Inghilterra vittoriana, hanno una lunga storia, e ancora oggi vengono regolarmente segnalati. La maggior parte della gente, credenti e non credenti, associano generalmente i fantasmi con i morti. Si pensa che gli spiriti di coloro che sono morti si manifestino per comunicare coi vivi, o per portare conforto ai loro cari qualche attimo prima o nel momento stesso della morte.
Si dice anche che possano rimanere imprigionati in un posto e dimorarvi all'infinito. Ma molti degli incontri di cui si ha notizia avvengono con fantasmi di persone vive, e di questi circa i due terzi non sono collegati con momenti di crisi nella vita del percipiente (il testimone dell'apparizione) o dell'agente (la persona di cui si vede il fantasma). Al contrario, si dice che avvengano il più delle volte in momenti assolutamente normali della vita quotidiana (come nel caso dell'insegnante francese), spesso senza la consapevolezza dell'agente e abitualmente senza che il percipiente ne sia particolarmente turbato.
IL PONTE MALEDETTO

Il 13 febbraio 1936, sotto il ponte che divide la località di Siano da Catanzaro in Calabria (nella foto accanto), fu ritrovato il corpo senza vita del diciannovenne Giuseppe Verardi.
La polizia concluse presto le indagini formulando l'ipotesi del suicidio. Tale decisione fu accolta da diffidenza, perplessità e riluttanza dai familiari e conoscenti del ragazzo, risultando fortemente inverosimile che una caduta di pochi metri avesse potuto cagionare l'entità spropositata delle ferite riportate dallo sfortunato ragazzo.
Ma improvvisamente 3 anni dopo, e mentre questo triste fatto di cronaca costituiva un brutto ricordo dimenticato da tutti, un fatto strano ed inaspettato stava per sconvolgere nuovamente la piccola comunità del paese calabrese.
Al centro del nuovo dramma, la diciassettenne Maria Talarico, che non aveva mai incontrato o conosciuto Giuseppe o qualche membro della sua famiglia. Le cose sono andate esattamente così: il 5 gennaio 1939 Maria stava camminando con la nonna sul famoso ponte, quando fu colpita all'improvviso da una specie di strano incantesimo che la costrinse, come per magia, ad inginocchiarsi, farneticando fino al delirio.
Con l'aiuto di alcuni passanti, la nonna riuscì a riportarla in casa. Ma con grande stupore e incredulità, i familiari della ragazza, quando si riebbe dalla crisi, constatarono che essa non era più Maria. In particolare, con una voce non sua e tipicamente maschile, sosteneva di essere Giuseppe Verardi.
Quella sera sembrava posseduta dallo spirito insofferente e agitato di Giuseppe che la costrinse a bere una considerevole quantità di vino (nonostante Maria fosse astemia) e giocare a carte, azioni che Giuseppe aveva realmente compiuto quella sera che morì. Successivamente riprodusse fedelmente la scena di una zuffa con gli uomini con cui aveva giocato a carte, zuffa che presumibilmente era avvenuta sul ponte, descrivendo fatti e avvenimenti che solo il ragazzo poteva conoscere..
Il giorno dopo la mamma del ragazzo, incuriosita dalle voci che circolavano nel paese, andò a trovare Maria a casa sua, la quale la riconobbe subito nonostante non l'avesse mai vista in vita sua, dicendole che non di suicidio si trattava bensì di assassinio. Descrisse con stupefacente precisione i traumi e le ferite inflitte e localizzate sul cadavere del figlio, facendo persino i nomi degli autori del delitto.
Le autorità giudiziarie non hanno potuto intervenire, perché le affermazioni non costituiscono prove dell'omicidio. Poi, inaspettatamente, riprese conoscenza senza ricordarsi minimamente di quanto fosse accaduto.
Di questo strano fenomeno esoterico e soprannaturale si è ampiamente occupata la stampa nel 1939. Persino Ernesto Bozzano, il più autorevole ricercatore italiano di allora nel campo di parapsicologia, telepatia e spiritismo, studiò il caso e nel 1940 pubblicò uno studio analitico e circostanziato su questo bizzarro evento.
Ancora oggi il ponte è teatro di avvenimenti paranormali. Sembra che sulla strada si aggirino spettri che in qualche occasione si rendono visibili, almeno a detta dei passanti. Il viadotto soprannominato "ponte maledetto" è meta di molti aspiranti suicidi che, spinti da motivi sconosciuti, scelgono di gettarsi nel vuoto.
Il mistero di villa Clara

Si racconta, che in un periodo non precisato, all'interno della villa vivesse una bambina di nome Clara, e che fu murata viva dal padre perché aveva il dono della preveggenza. Questo suo dono paranormale spaventò a tal punto il padre da indurlo a sbarazzarsi della figlia nel modo più assurdo.
Secondo molte testimonianza in certi giorni dentro la casa vuota si sentirebbero le urla, pianti e richieste d'aiuto del fantasma di Clara. Spesso si sentono le note di un pianoforte, altre volte si vedrebbero le finestre illuminate, anche se all'interno dell'edificio non ci sia luce elettrica.
Le apparizioni di Clara hanno dell'incredibile: pare infatti che oltre ad apparire a figura intera, nel parco di villa Clara, cerchi anche di interagire con chi la vede!
I fenomeni soprannaturali non si fermano qui. Ci sono altri episodi inspiegabili accertati: strani guasti ad apparecchiature comer torce elettriche fotocamere e videocamere, metafonie, oggetti scagliati contro i visitatori, svenimenti e trance.
Nell'edifico pare ci siano state altre morti, un incidente durante dei lavori di restauro che costarono la vita a due operai, ed un bambino che nel 1999 cadde in una botola segreta.
Un'altro mistero che avvolge la villa è quello della finestra che si trova sopra l'ingresso principale. Molti testimoni affermano di averla vista sparire per poi riapparire davanti ai loro occhi.
Edward gein
psyco, il silenzio degli innocenti e non aprite quella porta, sono stati ispirati da quest'uomo..

Edward Gein è stato, senza alcun dubbio, uno dei più crudeli e spietati assassini della storia statunitense, tanto da venir soprannominato il "macellaio di Plainfield". La particolarità e la bizzarria dei suoi crimini hanno sconvolto il mondo intero. Ed nasce il 27 agosto 1906 da una madre squilibrata e da un padre alcolizzato, da cui subì ripetuti abusi sessuali. La famiglia Gein viveva in una fattoria fuori Plainfield, remota cittadina del Wisconsin, ribattezzata dagli stessi abitanti "il buco morto dello stato".
La madre, Augusta, donna dal carattere forte e fanatica religiosa, costrinse i figli Edward e Henry a isolarsi dalla società esterna e in modo particolare nei riguardi del sesso femminile. Tale costrizione causò in Ed un'avversione totale per le pratiche sessuali. A dieci anni Gein sperimentò un orgasmo vedendo sua madre e suo padre macellare un maiale in un vicino casotto. Quando Gein raggiunse la pubertà Augusta divenne maggiormente possessiva: una volta lo immerse persino nell'acqua bollente dopo averlo sorpreso mentre si masturbava in bagno, questo dopo averlo afferrato con vigore per i suoi genitali chiamandoli la "maledizione dell'uomo".
Con una corporatura esile e un atteggiamento effeminato il giovane Gein divenne bersaglio dei compagni più prepotenti. Era anche noto per l'inquietante sogghigno che mostrava durante le conversazioni. I compagni e gli insegnanti notano anche il suo continuo ridere senza ragione, quasi come se volesse prenderli in giro. A parte questo si impegnava con gli studi ottenendo però scarsi risultati, manifestando lacune soprattutto nella lettura. All'età di 21 anni la madre fece addirittura promettere a lui e al fratello che sarebbero rimasti sempre vergini. Il rapporto di Ed con la madre fu di carattere ambivalente. Infatti, se da un lato la riteneva una figura mistica, quasi divina, nell'altro elaborava un forte risentimento nei suoi confronti.
Molti psicologi sono convinti che soffrisse di una patologia psicotica subclinica. Quando la madre fu colta da ictus e morì, il mondo crollò addosso a Edward. La perdita dell'unica figura importante gli causò uno squilibrio mentale irreversibile. Ma nel caso di Gein non fu normale schizofrenia. Solitamente i primi segni della malattia si manifestano intorno ai vent'anni, invece Ed ne aveva già trentanove quando la sua mente iniziò a creare un mondo di terrore delirante. Fu in quel preciso istante che la sua vita iniziò a disfarsi.
Dopo il decesso del fratello nel 1944, avvenuta in circostanze misteriose, sei persone scomparvero dalle città del Wisconsin tra il 1947 e il 1957. Gein è stato associato solo a due di essi, anche se è sospettato di molti altri delitti. La polizia, investigando sulla sparizione di una commessa di drogheria Bernice Worden, a Plainfield il 17 novembre 1957, aveva sospettato proprio Ed Gein. In seguito al loro ingresso in un capanno di sua proprietà, i poliziotti fecero la loro prima macabra scoperta: il corpo della Worden che era stata decapitata ed era appesa a testa in giù per le caviglie e aveva il torso aperto in due a partire dagli organi sessuali. Le mutilazioni erano state provocate post-mortem. La donna era stata uccisa con una raffica di carabina calibro 22. Perquisendo l'abitazione rimasero inorriditi nello scoprire oggetti macabri di ogni genere tra cui:
• teste decorative nella camera da letto;
• pelle umana usata come tappezzeria per lampade da tavolo e per sedie;
• calotte craniche trasformate in ciotole;
• un cuore umano (si discute ancora dove sia stato trovato; tutti gli addetti al rapporto affermano che fosse in una casseruola riposta nella stufa, mentre alcuni fotografi della scena del crimine affermarono che fosse in una scatola di carta);
• una maschera facciale fatta con la vera pelle di un viso umano trovata in un contenitore di cartone;
• una collana fatta di labbra umane;
• un gilet chiamato "veste mammaria" fatta con una vagina e mammelle cucite insieme;
• oggetti creati con parti del corpo umano, inclusa una cintura fatta di capezzoli.
Ma soprattutto la più abominevole creazione di Ed Gein fu un intero guardaroba formato da parti di pelle umana consistente di gambali, un torso sventrato (incluse le mammelle) e maschere di pelle assomigliante a cuoio e quasi mummificata.
Gein confessò di aver dissotterrato dal sepolcro una donna di mezza età recentemente sepolta che assomigliava molto a sua madre e di aver portato il corpo a casa dove l'aveva utilizzata per farne i suoi macabri manufatti. Durante l'interrogatorio ammise di aver ucciso Mary Hogan, un'impiegata di una locale taverna che era scomparsa dal 1954. Oltretutto lasciò capire che aveva commesso altri delitti in gioventù, tra cui una ragazzina adolescente scomparsa da Plainfield da diversi decenni. Si pensa che Ed Gein sperimentasse anche una forma di necrofilia, ottenendo un piacere sessuale con gli organi sessuali mutilati dei corpi. Gein ha sempre negato di aver avuto rapporti con i corpi riesumati spiegando che avevano un cattivo odore. Dopo la morte della madre, Gein aveva deciso di voler cambiare sesso, tuttavia si discute su come sia realmente avvenuta questa trasformazione. Secondo molti egli aveva creato il suo "abito di donna" in modo che potesse assumere le sembianze della madre.
Gein, al momento del suo arresto, venne trovato mentalmente instabile e incapace di sostenere il processo, per questo fu condotto all'Ospedale Statale Centrale (ora Dodge Correctional Institution) a Waupun nel Wisconsin. In seguito un'altra struttura analoga, ubicata a Mendota a Madison, venne trasformata in prigione e Gein venne definitivamente trasferito. Nel 1968 i dottori determinarono che era abbastanza sano da sostenere il processo, tuttavia venne internato per insanità mentale e restò in ospedale per il resto della sua vita. Il 26 luglio 1984, Ed Gein morì per arresto cardio-respiratorio nel medesimo istituto. La sua tomba nel cimitero di Plainfield fu frequentemente vandalizzata nel corso degli anni. Mentre Gein era in regime di detenzione la sua casa natale bruciò. Si ipotizzò che l'incendio fosse di natura dolosa. Nel 1958 l'auto di Gein, che era stata usata per trascinare i corpi delle vittime, venne venduta per il prezzo di $760 ad un uomo di nome Bunny Gibbons che ne fece un'attrazione col nome di "La macabra auto di Ed Gein" facendo pagare 25 cents per vederla. La particolarità della sua aberrante vita e dei suoi assassini hanno ispirato film come "Psycho", "Non aprite quella porta" e "Il silenzio degli innocenti"
Janara

La Janara, nella credenza popolare beneventana, soprattutto in quella contadina, è una presenza malvagia femminile (che molti hanno poi associato alle streghe) che veniva spesso citata nei racconti popolari. Dinanzi alla porta, secondo la tradizione, era necessario collocare una scopa o un sacchetto con grani di sale; la strega, sempre secondo le leggende, era costretta a contare i fili della scopa o i grani di sale, spesso indugiando fino al sorgere del sole, la cui luce era sua mortale nemica.
La Janara è una creatura magica e inizialmente era considerata sia positiva e negativa. Conosceva i rimedi delle malattie che curava attraverso la manipolazione delle erbe, ma allo stesso tempo sapeva scatenare tempeste e fare ammalare le persone, gli animali e i raccolti. Nelle credenze popolari la Janara non era accostata alla religione, ma era considerata più una creatura magica, come l'Uria, la Manalonga e le fate. Si può dire quindi che malgrado le sembianze non è mai accostata al genere umano e per questo il termine di "strega" non è pienamente rappresentativo di questa oscura entità.
Le Janare sono entità mutaforma capaci di assumere le sembianze di qualsiasi animale, ma prevalentemente preferiscono la forma di un gatto, un cane o un lupo. Sono capaci di assumere le forma eterea e possono spostarsi nel vento come una folata; ma la caratteristica più temuta dalla gente è la loro attitudine a rapire o traumatizzare i bambini nei loro letti, spesso colpendoli con rami o tizzoni, anche solo per il gusto di spaventarli.
Un altro strano aspetto di queste entità era in passato la consuetudine di intrufolarsi nelle stalle dei contadini, rapire un cavallo e cavalcarlo per tutta la notte. La Janara a cavallo si diceva che assumesse la forma di una vecchia completamente nuda e, se qualcuno avesse avuto la sfortuna di intralciarla o tentare di fermare la cavalcatura, aggrediva e addirittura sbranava le sue vittime. Si veniva a conoscenza di un rapimento da parte della Janara perché aveva l'abitudine di praticare le treccine alla criniera del cavallo, lasciando così una specie di prova della sua presenza. Si diceva anche che spesso il cavallo, dopo aver assorbito i suoi influssi malefici, veniva trovato morto nel giro di qualche giorno.
Come le streghe, anche le Janare si riunivano nei boschi o nei campi in particolari giorni dell'anno per compiere particolari riti o maledizioni, ma il loro era un concilio magico e non legato a Satana (come era per le streghe). A volte durante la notte si potevano udire canti e voci provenire da luoghi abbandonati e disabitati dove, attorno a piccoli falò, le Janare procedevano a sinistri rituali.
Nel 1923 fu trovato qui un foglio in una vecchia rocca abbandonata vicino a Benevento. Questo foglio narra di un boscaiolo beneventano che, passando di notte per uno di questi posti durante la notte, ebbe lo spiacere di assistere ad una queste riunioni.
«La cerimonia era praticata da sette figure composte di nebbia, che attorno ad un fuoco praticavano a terra strani simboli circolari, al cui centro c'era una giumenta gravida... Si avventarono su di essa come lupi affamati e si macchiarono del di lei sangue per poi spargerselo su tutto il corpo. Fu allora che assunsero le sembianze di bellissime fanciulle, a cui non avrebbe saputo resistere neppure il più saggio degli asceti.»
L'uomo rimase a contemplare tale bellezza da dietro una roccia finchè una di loro non si accorse di lui e lo invitò ad unirsi a loro attorno al fuoco. Egli però seppe resistere e corse a casa dove raccontò alla moglie tutto ciò che aveva visto. La mattina dopo quell'uomo fu trovato ucciso.
Un potente amuleto contro le Janare è il famoso "ierer" , che consiste in un sacchetto di panno contenente del sale e delle palme benedette; le nostre nonne e forse i nostri genitori spesso negli anni della pubertà sono usciti con questo sacchettino appeso al collo,che si credeva in grado di scacciare le influenze nefaste. Altri rimedi tramandati fino ad oggi sono le spighe di grano infilate nei materassi oppure i veli sulle culle.
Secondo alcuni le Janare sono in giro tutt'ora e spesso tramandano i loro segreti da maestra ad apprendista, un'arte che non andrà mai persa. Se nella notte sentirete cantare voci sinistre o vi accorgete di strani rumori alla finestra, restate vigili e accendete la luce: forse una Janara sta tentando di entrare in casa vostra!
Le voglie
le voglie che si presentano sul nostro corpo, sono forse un ricordo di una vita precedente?

Un'anziana in Thailandia è morta con il desiderio di reincarnarsi in un bambino. Sua figlia ha immerso il dito in un impasto bianco e le ha fatto un segno sulla parte posteriore del collo.
Non molto tempo dopo la morte della donna, la figlia ha dato alla luce un bambino con un segno bianco dietro il collo che richiamava quello lasciato sul collo della donna. Quando ha iniziato a parlare, il bambino ha rivendicato il possesso delle cose che erano appartenute a sua nonna come se fossero sempre state sue.
Questo è uno dei tanti casi, riportati dal dottor Jim Tucker dell'Università della Virginia, in cui sembra che le voglie abbiano un legame con la vita precedente.
Il defunto dottor Ian Stevenson, di cui Tucker oggi continua l'opera, ha studiato 210 casi di bambini con voglie o difetti collegati a ricordi delle vite precedenti.
Stevenson è riuscito a ottenere un referto dell'autopsia in 49 casi. Nel 43 per cento di questi, la ferita e la voglia erano ad un massimo di dieci centimetri quadrati di distanza l'una dell'altra e molte si trovavano quasi nella stessa posizione.
In alcune culture, si usa fare un segno sui defunti con della fuliggine o della pasta per riconoscerli quando rinascono.
Ecco altri casi di voglie collegate a ricordi della vita precedente studiati da Stevenson.
Un bambino nato in India senza le dita della mano destra ha ricordato un'altra vita in cui era un bambino con le dita amputate da una macchina tritaforaggi.
Un bambino in Turchia con l'orecchio destro malformato ha ricordato di aver ricevuto uno sparo su quel lato della testa e di essere stato ucciso a distanza ravvicinata.
In India, un bambino di nome Maha Ram ha ricordato di essere stato ucciso in una vita precedente con un colpo di fucile da caccia sparato a distanza ravvicinata. Ha ricordato abbastanza dettagli della sua vita passata perché Stevenson trovasse il referto dell'autopsia dell'uomo che si sarebbe reincarnato in Ram. Le voglie sul petto di Ram corrispondevano alle ferite da proiettile.

Bernarda visconti

La ragazza venne murata viva in una segreta della famigerata rocchetta di Porta Nuova. Trascorse sette mesi, nella completa oscurità, cibandosi di pane e acqua fino a quando il suo corpo cedette per le terribili sofferenze.
La manifestazione del fantasma di Bernarda Visconti
Ad un anno esatto dalla sua morte, il fantasma Bernarda Visconti, cominciò a manifestarsi sotto varie spoglie da Milano a Bologna. Le apparizioni del fantasma di Bernardina, si fecerò cosi insistenti che convinsero Bernabò, a riesumare i resti della figlia per verificare che fosse realmente morta.
Ancora oggi il fantasma Bernarda Visconti, vaga per il chiostro di Santa Redegonda. Il fantasma di Bernardina, viene descritto da molti, come una figura femminile, vestita di nero, con il volto coperta o da una maschera di cuoio o da un velo nero è l'accompagna un profumo di violette. Il suo spirito inquieto ha l'abitudine di prendere sotto braccio i passanti terrorizzandoli.
S Bernardino delle ossa
Vi è una chiesa a Milano dov'è custodito ancora oggi un ossario contenente moltissimi teschi e tibie, , apparterebbero a diverse persone: morti nell'ospedale del Brolo,che era attiguo come abbiamo detto;Priori e fratelli che lo dirigevano;morti decapitati (condannati a morte);carcerati morti nelle prigioni (dopo che nel 1622 il loro cimitero era diventato troppo esiguo);nobili milanesi che erano stati sepolti in tombe in chiese vicine;canonici della Basilica di S.Stefano.
Vi è una leggenda macabra che rimane con questa chiesa..
in questo ambiente-aleggia una leggenda la quale narra che "sulla sinistra dell'altare, in mezzo alle altre ossa, sia sepolto anche lo scheletro di una ragazzina. La notte dei morti la fanciulla esce dal suo tumulo passando per uno stretto pertugio e trascina con sé tutti i suoi simili. Gli scheletri ricomposti inscenano una danza macabra nel mezzo della cappella e vengono presto raggiunti anche dagli scheletri dei giustiziati, rinchiusi sopra la porta d'ingresso, verso la strada. L'orribile suono delle ossa in movimento si sente anche fuori dalla cappella.
che dire, ovviamente una storia che mette i brividi, ma a prescindere dalla ragazzina, questo posto mette i brividi solo a guardarlo poichè anche un solo osso all'interno ha sempre la sua storia ed un tempo era parte di una persona viva..
Piazza Vetra
piazza dell'inquisizione

Vi è una piazza a Milano, dove secoli orsono, venivano uccise delle donne bruciandole sul rogo con l'accusa di praticare stregoneria.
In questo prato vi era un enorme palco, dove migliaia di donne e anche alcuni uomini hanno perso la loro vita.
Avranno realmente fatto uso di stregoneria? certe persone furono accusate giustamente, altre solo perchè davano fastidio al ceto alto, ma una leggenda aleggia su questa piazza..
Tastate il terreno con i piedi, lo troverete a tratti affossato. Questi sono i resti di un tempo, quando un corso d'acqua, un rigagnolo maleodorante raccoglieva le acque di scolo della città, i resti dei conciatori, i "vetraschi" come li chiamavano loro perché raschiavano le pelli con il vetro.
Ma la storia di Piazza Vetra va ben oltre i conciatori, è qui che venivano bruciate le streghe e presunte tali. Guglielmina la Boema, Manfreda Visconti e Caterina De' Medici, strega confessa, morirono qui dopo orrende torture.
Le condannate accedevano alla piazza sul dorso di un asino, venivano frustate sui seni nudi e poi date in pasto alle fiamme.
Sempre in questa piazza fu assassinata Rosetta, una prostituta molto amata fra i suoi clienti. Uccisa da uno di loro, forse per gelosia, che fece a sua volta una brutta fine, condannato a morte dalla malavita milanese.
Una canzoncina popolare recita questo:
"Il tredici di agosto
In una notte scura
Commisero un delitto
Gli agenti di questura.
Hanno ammazzato un angelo
Di nome la Rosetta
Era di Piazza Vedra
Battea la Colonnetta...
Oggi, per chi conosce queste storie fa effetto sedersi a sorseggiare un aperitivo. Il luogo dove un tempo si trovava il rogo è segnato da una statua barocca, andateci e controllate con i vostri occhi.
Vi invito a passare, ora che sapete, e ad immaginare piazza Vetra dei tempi che furono.
La colonna del diavolo
In piazza Sant'ambrogio vi è la colonna del diavolo, chiamata così per via di una leggenda che aleggia nella città di Milano.
La colonna possiede due fori, posti pressocchè parallelamente, da cui si dice che si possa sentire odore di zolfo e alcuni lamenti ed urla, del diavolo appunto.
La leggenda infatti narra che una mattina Sant'Ambrogio, passeggiando per il cortile della basilica, incontrò Satana che cercava di convincerlo a rinunciare dal portare avanti il suo compito di vescovo. Il Diavolo gli si avvicinò per tentarlo nuovamente, ma S.Ambrogio lo colpì con un calcio, facendolo andare a sbattere con le corna contro la colonna, formando i due buchi.
Il diavolo rimase incastrato nella colonna fino al giorno seguente, quando scomparve nella colonna passando per uno dei due fori, creando così un varco verso l'inferno.
La maledizione del teschio urlante

Oggi vi faremo conoscere una maledizione particolare...
La leggenda del teschio urlante..
Nel XVII secolo un membro della famiglia Pinney di Bettiscombe si trasferì all`isola di Nevis, nelle Indie Occidentali, dove fece fortuna. Negli anni Quaranta dello stesso secolo suo nipote, John Frederick Pinney, tornò nella natia Bettiscombe e portò con sé un fedele schiavo di colore. Prima di morire, quest'ultimo si fece promettere che il suo corpo sarebbe stato riportato a Nevis (o, secondo un'altra versione, in Africa). La promessa non fu però mantenuta e lo schiavo fu seppellito nel cimitero del villaggio. Pochissimo tempo dopo dal camposanto cominciarono a provenire le urla più terrificanti che si possano immaginare e chiunque le sentiva rimaneva terrorizzato. La cosa andò avanti fino a che le spoglie dello schiavo furono riesumate e il suo teschio fu riportato nella casa di Pinney e nascosto in una nicchia appositamente ricavata sotto il tetto. Tornò la pace, ma ogni volta che si provava a portare via dalla casa il teschio le urla spettrali ricominciavano e i tentativi venivano abbandonati. Una volta un membro della famiglia gettò il teschio in un lago: lo schianto fortissimo di un tuono seguito dalle solite urla terrificanti lo convinsero però a ripescarlo in fretta e furia e a risistemarlo nella posizione originaria. In un'altra occasione il teschio fu seppellito in giardino, ma nel giro di tre giorni riuscì a risalire in superficie scavando la terra con i denti...
Sarà realtà ? Oppure una semplice storia tramandata nei secoli..
attualmente il teschio è chiuso in una scatola dentro ad un mobile della casa, nessuno ha il coraggio di farlo uscire di lì..
I pilastri della creazione

" i pilastri della creazione" è una nebulosa alquanto particolare, non ha un'origine ben definita, eppure la forma è molto interessante.
si crede che sia il punto dove tutto è iniziato...
se ci vivessero delle creature?
e se... forse... la creatura più minacciosa mai conosciuta prima ha formato tutto?
ci sono varie corsie di pensiero, la prima è quella scientifica, del big ben, la seconda quella religiosa, di dio che creò il tutto...
c'è però, una storia molto antica... e vi verrà svelata nel terzo libro...
Tavola Ouija

La tavola ouija, molti la amano, altri la detestano, ma la maggiorparte delle persone la teme.. vediamo un po' di storia legata a quest'oggetto..
Alcuni autori sostengono che l'origine della tavoletta ouija sarebbe molto antica e che lo stesso Pitagora l'avrebbe usata per comunicare con il mondo invisibile, ma di tutto questo non esiste alcuna prova.
Usata tra il XIX secolo e il XX secolo, essa non aveva un nome preciso ed era composta solo dalle lettere dell'alfabeto. Inventori "ufficiali" della tavoletta Ouija furono gli uomini d'affari Elijah J. Bond e Charles Kennard che ebbero l'idea di brevettare una tavoletta con stampato l'alfabeto e metterla in commercio il 28 maggio 1890. Nel 1901 un impiegato di Kennard, William Fuld rilevò i diritti di sfruttamento della tavoletta parlante, rimettendola in produzione 1901 e dandole il nome "Ouija"
Dal 1991 il trademark per la tavola Ouija è passato dalla ditta Parker Brothers alla Hasbro.
Tantissime persone che si sono addentrate nel gioco della tavoletta sono finite in manicomio.. sono morte.. oppure hanno riportato danni emotivi.. o fisici.. ma sarà vero? Oppure è solo una finzione? Ricordiamo che la tavola è in vendita dalla hasbro.. quindi facilmente raggiungibile.. se fossero vere tutte le storie, sarebbe un suicidio di massa..
fate MOLTA attenzione con queste cose!!
perché se aprite quella porta.. non saprete mai a chi date l'accesso.
La foresta di Hoia Baciu

La foresta di hoia baciu si trova al confine settentrionale della Romania, alla periferia di quel gioiello policulturale che è il comune di Cluj Napoca, nel cuore della regione della Transilvania....
città, che ha dato i natali al re Mattia Corvino, colui che ebbe l'ardire di fare suo prigioniero il conte Dracula...
Chi da sempre abita in quelle zone sa che dentro la foresta non bisogna avventurarsi e tanto basta. "State alla larga da quella terra, presenze maligne la abitano." dicevano i nonni ai propri nipoti...
In effetti in svariati anni.. Molte cose strane sono successe...un pastore con 200 pecore, una volta entrato nella foresta non ne ha più fatto ritorno.. Inutili i tentativi fatti per il ritrovamento del pastore e del gregge..
Le persone che vi si inoltrano, accusano mal di testa, nausea, vomito, bruciature sul corpo, febbre...
Una bambina... Molti anni fa.. È entrata nella foresta per giocare ed è uscita solo 5 anni dopo... Non un anno era passato sul suo viso.. Indossava ancora gli stessi vestiti... Per la bambina erano passate solamente alcune ore... Che mistero si celerà dentro alla "foresta del diavolo"?? Chissà....
La dama velata

La dama velata si aggira nel castello sforzesco... Più si avvicina, meglio si notano il lungo vestito nero che la avvolge e il velo nero che le copre il viso. Mentre avanza con passo elegante, è sempre più chiaro che sotto quelle vesti si nasconde una donna bellissima. Una donna bellissima che continua ad avanzare fino a fermarsi a pochi centimetri dal volto dell'avventore ormai ipnotizzato.
La dama a questo punto porge la mano, gelida. Chi la raccoglie viene quindi trascinato per i sentieri nascosti del Parco, sentieri che tutti i testimoni raccontano di non aver mai visto prima, dentro a una nebbia sempre più fitta. Fino a raggiungere il cancello di una grande villa....